giovedì 19 settembre 2019

Un visita davvero speciale: Monsignor Lojudice


Il 19.09.2019 rimarrà nella storia del carcere di Siena come una data veramente speciale. Per la prima volta dal suo insediamento nella Diocesi, lo scorso giugno, il nuovo vescovo Monsignor Lojudice ha fatto visita agli ospiti della Casa Circondariale. La visita è stato un dono speciale, sia per l'attenzione dimostrata dal vescovo verso la nostra realtà, sia perché - dopo tre anni di attesa - si è finalmente insediato il nuovo Cappellano Don Giovanni Tondo. La mattinata è stata ricca di emozioni: il teatro è stato trasformato in pochi minuti in una piccola ma accogliente cappella, grazie alla collaborazione di tutto il personale della Polizia Penitenziaria e civile che opera quotidianamente a Santo Spirito. Fondamentale è stato il contributo dei docenti che, insieme ai detenuti, hanno preparato le letture per la Santa Messa e dei piccoli doni da offrire al Vescovo ed agli ospiti esterni. Il laboratorio di pittura e ceramica ha realizzato un piccolo bassorilievo raffigurante la Vergine Maria donato a Lojudice al termine della celebrazione che si è conclusa con una riflessione scritta da un gruppo di detenuti:

"Eccellenza,
siamo onorati della sua visita in questo Istituto, ed ancor più Le siamo riconoscenti per esserci venuto a trovare in così poco tempo dal suo insediamento alla guida della Diocesi Senese. Conosciamo la sua sensibilità per i problemi dei bisognosi e degli emarginati e di quanto faccia per essere vicino alla gente e con la gente, in quello spirito tanto caro al Santo Padre. Noi tutti ospiti di questo istituto senza distinzione di razza o religione Le diamo il benvenuto. Siamo lieti che Don Giovanni Tondo sia stato nominato nostro cappellano e sentiamo il bisogno di un dialogo non solo religioso, ma anche di confronto nell'affrontare quel percorso volto al nostro reinserimento  nella società; reinserimento molte volte difficoltoso per chi è solo, senza sostegno spirituale e materiale, che una volta scontata la pena si tramuta in una solitudine devastante nella società. Così la probabilità di ricommettere gli stessi errori è altissima. La speranza è che l'apertura di un dialogo costante con il mondo cattolico e le sue associazioni, iniziando un percorso virtuoso già all'interno del carcere, aiutino a colmare questo vuoto e concorrano a gettare le basi di un futuro migliore.
Per tutto questo sarà fondamentale la presenza di Don Giovanni per cominciare quel dialogo che noi tutti vogliamo.
Le chiediamo di ricordarci nelle sue preghiere, con la certezza di avere la sua attenzione che è già per noi preziosissima".




venerdì 13 settembre 2019

"Buon Anno Ragazzi!" di Alessio Duranti

IL FUTURO PUÒ NASCERE ANCHE IN CARCERE
di A.T (detenuto bibliotecario)



Tra pochi giorni anche nel C.C. Siena ricominceranno i corsi scolastici.
Tanti i corsi di studio, dall’alfabetizzazione per stranieri, alla scuola media e superiore. Moltissimi i detenuti che si sono iscritti, soprattutto stranieri per imparare i primi rudimenti della nostra lingua. Impazienti di frequentare la scuola, hanno cominciato da parecchi giorni a recarsi in biblioteca per apprendere da me e da un altro detenuto le prime nozioni di italiano.


Rinunciano all’ora d’aria, arrivano puntuali tutte le mattine, con un impegno sorprendente.
Ogni qual volta riescono ad imparare un argomento nuovo, a declinare un verbo, a comporre una frase, i loro volti si illuminano di gioia. Si sentono inclusi e non esclusi, e cominciando a poter comunicare si sentono parte di tutti noi.
Così la piccola biblioteca non è solo luogo di lettura, di studio, ma di aggregazione e socializzazione, dove a volte qualcuno di loro racconta le vicende di una vita fatta di fuga dalla guerra, dalla fame, rincorrendo il sogno di una vita normale.


Sono certo che otterranno ottimi risultati, all’altezza dell’anno scolastico appena passato, dove, nel corso per Operatore Socio Sanitario l’unica votazione raggiunta con 100/100 è stata ottenuta all’interno di questo istituto.
Tutto ciò, è merito indiscusso degli studenti, ma anche della Direzione dell’Istituto per la grande attenzione verso l’istruzione ed ogni tipo di attività culturale, e alla grande passione e professionalità degli insegnanti.
La scuola, la cultura, la conoscenza intesa come base di scambio e di convivenza civile tra esseri umani, conosciuta forse da qualcuno per la prima volta in un luogo di reclusione, potrà essere il futuro da uomini liberi.

http://www.alessioduranti.it/index.php/2019/09/12/buon-anno-ragazzi/