giovedì 4 giugno 2020

Grazie per le emozioni e l'incoraggiamento che ci avete donato!


Carissimi Francesco Graziani, Filippo Dr. Panico, Natalino Balasso, paolo Calabresi, Massimo Lopez, Vittorio Lattanzi, Letizia Fuochi, Stefano Fresi, Tulio Solenghi, Maria Amelia Monti, Luigi Lo Cascio, Carlo Amato, i Tetes de Bois chi giunge a voi con queste poche righe sono i detenuti della Casa Circondariale di Siena, come prima cosa per ringraziarvi. Vi ringraziamo profondamente per aver avuto per noi (nonostante i mille problemi che affliggono la vita fuori da queste mura per il coronavirus ed i conseguenti danni provocati) un pensiero anche per noi detenuti che nonostante tutto siamo più protetti dal virus rispetto a voi che siete fuori.

Abbiamo apprezzato molto il video messaggio che ci avete regalato è stato un momento di relax e divertimento importante. L’autoironia, i piccoli spezzoni di spettacoli e le battute, ci hanno fatto ridere, seppur per poco e ci hanno fatto bene al cuore. Alcuni di voi ci hanno fatto riflettere sui racconti di vite vissute, come il racconto del prete che fu mandato in esilio per imporgli ciò che gli altri volevano da lui, ma che a lui non andava, ma anche da lì riuscì a portare avanti la sua vocazione. Questa storia mi ha fatto riflettere e con gli altri abbiamo condiviso la riflessione che, in fondo, non è il posto dove ci si trova o il motivo per cui si è lì, ma il donarsi agli altri come esempio di aiuto che è importante .
E’ stato bello ascoltare alcune poesie scritte dal nostro amico che si esibisce nei salotti, in particolare quella sulla custodia cautelare, il rito abbreviato ecc.. era molto bella e in un contesto come il nostro più che azzeccata ed attuale. Siamo passati da una risata ad una riflessione in maniera rapida e veloce. Anche l’amico “Lercio” è stato simpatico, anche cattivello a dire alcune battute, ma sappi che abbiamo seguito il tuo consiglio e nessuno ha tentato l’evasione visto che ci avevi avvertito che in giro non avremmo trovato nessuno. Abbiamo deciso di stare qui buoni buoni ad aspettare che arrivi il turno per ognuno di noi di uscire, dopo aver espiato le proprie colpe, anche se non tutti ne hanno.
Un grazie di cuore al nostro amico Tullio Solenghi che ci ha fatto morire dal ridere con le mille sfaccettature di saluti in varie lingue e grazie di cuore per le belle parole e le belle emozioni condivise da tutti. Le parole sincere e piene di umanità dette da Maria Amelia Monti ci hanno molto colpito e speriamo che quando tutto questo sarà finito potrai venire a trovarci, insieme a Paolo Calabresi , Tullio Solenghi, Massimo Lopez e a tutti gli artisti che ci hanno regalato un loro piccolo momento di emozione. Ci auguriamo che molti di voi ritornino a farci visita e magari ad organizzare uno spettacolo insieme a noi. Saremo ben lieti di accogliervi.
Infine, un grazie speciale a Letizia Fuochi che ha acceso un fuoco di emozione e speranza con le sue parole e con la canzone che abbiamo volentieri cantato con te, anche se non hai potuto ascoltarci, ma forse è meglio perché siamo stonati come delle campane .
Speriamo che con queste poche righe vi sia giunta la nostra gratitudine, sia per il tempo che abbiamo trascorso con voi e sia perché con i vostri video ci avete trasportato in una dimensione fatta di incoraggiamento, ci avete dimostrato che non per tutti siamo gli irrecuperabili che è bene che stiano dentro, ci avete fatto capire anche che nella vita ci sono persone che non ti dimenticano o ti allontanano solo perché siamo detenuti. Molti di noi non hanno scelto questa vita, né hanno voluto che accadesse quello che ci ha portato qui, ma la vita non si sceglie, come non si sceglie la famiglia dove si nasce o si cresce.
Grazie ancora di cuore e ci stringiamo virtualmente a voi in questa lotta contro questo maledetto coronavirus, vorremmo renderci utili ma da qui possiamo fare ben poco.
Vi abbracciamo con infinito affetto



I detenuti di Santo Spirito

martedì 2 giugno 2020

Il carcere ai tempi del Covid: i comici italiani e il cortometraggio per Santo Spirito

Il carcere ai tempi del Covid: i comici italiani e il cortometraggio per Santo Spirito

Natalino Balasso, Paolo Calabresi, Maria Amelia Monti, Tullio Solenghi, Massimo Lopez, Luigi Lo Cascio, Vittorio Lattanzi, Carlo Amato, i Tetes de Bois, Letizia Fuiochi, Filippo dr. Panico, Stefano Fresi: sono loro i protagonisti di un’iniziativa di solidarietà per il carcere senese di Santo Spirito.
Volti noti del palcoscenico italiano, attori e comici che ci regalano sempre divertimento e che più volte sono stati protagonisti, a beneficio dei detenuti, sul palcoscenico del piccolo teatro della Casa Circondariale di Santo Spirito. che ritengo meriti adeguata visibilità e che ha visto come protagonisti numerosi attori e personaggi del mondo dello spettacolo che in passato si sono esibiti, a beneficio dei detenuti, sul palcoscenico del piccolo teatro della Casa Circondariale.
Il carcere durante l’emergenza epidemiologica ha vissuto e sta ancora vivendo una situazione di isolamento, dettato dalle rigorose misure di prevenzione atte a prevenire il rischio di contagio.
Purtroppo ad eccezione dei corsi scolastici che proseguono con la teledidattica a distanza sono state giocoforza sospese tutte le numerose attività di carattere rieducativo che contraddistinguevano la quotidiana vita detentiva.

A porre fine a questa forzata inattività ci hanno così pensato loro, una decina di attori e comici che negli ultimi tempi hanno calcato il palcoscenico del piccolo teatro della casa circondariale di Siena e che in questi giorni, in occasione dello stato di emergenza legato all’epidemia Covid-19, hanno fatto pervenire ai detenuti un videomessaggio di saluto e di incoraggiamento. Ne è un nato un cortometraggio che raccoglie il contributo di ciascuno di essi e nel quale tra monologhi, sketch, momenti di intrattenimento e riflessioni emerge soprattutto la sensibilità di questi artisti che, nel ricordo delle loro passate esibizioni davanti a un’insolita platea di spettatori, hanno squarciato il muro di isolamento che, specie nell’attuale contingenza, separa il carcere dal contesto ambientale esterno.

Il sipario telematico è calato dopo circa 45 minuti, un tempo contenuto, ma sufficiente ad arrecare conforto a quanti non sono attori, ma interpreti di una storia reale: il carcere al tempo del coronavirus.

Articolo apparso su SienaNews

Laboratorio di Scenotecnica - ATLANTIDE - TEATRI SOMMERSI


Laboratorio di Scenotecnica
ATLANTIDE - TEATRI SOMMERSI


 
 









Per la realizzazione del progetto si ringraziano:
Silvia Bindi, Chiara Guarducci, Tvedo Web TV e la Fondazione MPS