Il 22 settembre 2018 i
ragazzi del carcere di Siena hanno preso parte alla prima seduta del corso di
meditazione con campane tibetane. Grazie a Tina Nanè, operatrice esperta in
questo campo, i detenuti hanno avuto l’opportunità di accostarsi ad una antica
tecnica di rilassamento stimolata attraverso il suono e le vibrazioni.
Strumenti elementari come le campane armoniche, i pines, coadiuvati dall'utilizzo
del diapason, producono armonia che fluisce attraverso il corpo al fine di
riequilibrare i centri vitali, liberare la mente e sbloccare le tensioni
psicofisiche. Un invito al rilassamento profondo, alla scoperta di un
linguaggio capace di risvegliare l’anima. Un viaggio cosciente e interiore per
incontrare la parte più intima del nostro essere portandola in equilibrio con
l’ordine naturale che ci circonda. L’esperienza è stata vissuta dai
partecipanti in maniera intensa e profonda, suscitando emozioni forti ed
effetti positivi sia nel corpo che nell'anima. Ed è per questo che desideriamo allegare
al nostro blog una lettera scritta da un detenuto immediatamente dopo
l’incontro con Tina Nanè. Una lettera, scritta da A.G., che non ha bisogno di nessuna
anticipazione o presentazione perché da sola ci aiuta a capire che la libertà
interiore può prescindere da quella fisica.