lunedì 27 gennaio 2020

CI SIAMO ANCHE NOI!!


Dopo le vacanze di Natale una “CHIACCHIERATA CON…” sta prendendo forma.

Un progetto importante per far sì che a Santo Spirito le misure alternative alla detenzione tanto auspicate si realizzino più facilmente. In parole povere pensiamo a maggiori opportunità lavorative presso cooperative mutualistiche per quanti sono detenuti, la possibilità di avere strutture di accoglienza per coloro che non hanno una casa. Insomma è nostra intenzione avere una chance per vincere il pregiudizio che le persone hanno nei nostri confronti.

Vogliamo che il detenuto (o chi lo è stato) non venga considerato un “nemico” che fa paura. Ciascuno di noi è una ricchezza ed è questo che vogliamo far capire a quanti non ci conoscono. E’ chiedere troppo? No.
Ed è per questo che abbiamo deciso di incontrare varie persone per parlare della nostra quotidianità. La speranza è di essere ascoltati e una volta capito chi siamo vorremmo non essere più considerati dei “fantasmi”.

Il gruppo partecipante al progetto
Alberto T., Fabio C., Giuseppe C., Antonino F., Mihai, Paolo V.

venerdì 24 gennaio 2020

Natalino Balasso a Siena: l’attore incontra i detenuti del carcere di Santo Spirito



La prima volta che ho visto Natalino Balasso in televisione era intorno al 2000, a Zelig, quando in una gag di pochi minuti, impersonava un attore di film a luci rosse (…non a luci rosse, PORNO! correggerebbe lui) che si doveva “piegare” alle esigenze della produzione. Me lo ricordo qualche anno dopo nei panni del professore, a Zelig e Mai dire gol, che parlava dei somari dei sumeri non semiti… poi ne ho perso un po’ le tracce. Quando ho saputo che sarebbe venuto a Siena con uno dei lavori più celebri di Goldoni, Arlecchino servitore di due padroni, ho deciso di invitarlo a incontrare i detenuti nella piccola casa circondariale di Santo Spirito. L’artista del Polesine ha subito accettato entusiasta la nostra richiesta e questa mattina, prima di continuare a Firenze la sua tournée teatrale, ha deciso di sacrificare un po’ del suo riposo tra uno spettacolo e l’altro per incontrare gli ospiti della nostra struttura.


Nonostante le temperature rigide del teatro del carcere, i detenuti hanno risposto con piacere e partecipazione all’evento e a scaldare l’ambiente  ci ha pensato subito Natalino che ha parlato della sua esperienza teatrale, sia come attore comico che come attore drammatico (meravigliosa l’interpretazione nella pièce goldoniana in questi giorni ai Rinnovati), dell’importanza e della difficoltà del far ridere e del ruolo centrale della parola nella comunicazione. La sala è rimasta divertita quando ha spiegato il doppiaggio dozzinale dei film destinati al pubblico russo, dove una voce maschile, piatta, monotona e senza enfasi, descrive, nel vero senso della parola, i dialoghi dei vari personaggi maschili e femminili, del tipo:

lei gli ha chiesto come sta, lui ha risposto “bene grazie e tu”, lei ha detto “non c’è male”… etc…

chiosando “che già non è piacevole su un film normale… immaginatelo sul film che stavo vedendo, che era un porno!”

Piano piano alcuni detenuti hanno trovato il coraggio di fare qualche domanda e chiedere all’artista alcune cose sulla sua vita artistica e professionale. Dai suoi esordi a Zelig (lui è uno dei fondatori) fino al film Lazzaro felice  di Alice Rohrwacher, dalle sue amicizie e collaborazioni nel mondo dello spettacolo fino ai registi con i quali ha lavorato o con i quali gli piacerebbe lavorare. in futuro E’ stato un racconto appassionato, mai banale, dove l’attore, in una sorta di outing artistico, ha dichiarato il suo incondizionato amore (e dedizione) per il teatro, dove il rapporto diretto e coesistenziale con il pubblico (nel cinema vediamo spesso film di attori passati a miglior vita, così come i quadri nella pittura) lo rende un genere intimo e particolare: ogni rappresentazione è unica e irripetibile, se cadi – perché succede spesso- devi essere bravo a rialzarti e continuare (e questo forse era un messaggio importante rivolto tacitamente alla platea odierna). “Nel corso di un’intera vita, a teatro, puoi interpretare diversi ruoli in base all’età anagrafica, senza la necessità di apparire sempre giovane, con tinte e lifting, a differenza di quanto spesso avviene nell’ambiente televisivo”. Ecco perché al cinema e alla televisione si dedica solo nelle pause estive, tra una tournée teatrale e l’altra.


Ma Natalino Balasso è un artista che sa cogliere le assurde contraddizioni dei nostri tempi e con una satira sottile ci porta a riflettere sulla società, sul teatro (che non deve essere imposto agli studenti dei vari istituti scolastici come fosse una punizione!) e sulla scuola stessa dove, per un malinteso senso della democrazia, oggi, sono i professori che devono stare attenti ai voti degli studenti e delle famiglie… e con lui (Balasso e la scuola) bisogna arrivare all’amara conclusione che “questa non è più scuola… è Trip Advisor!”. Purtroppo queste cose non le può dire in TV ma soltanto in un piccolo carcere, davanti a una trentina di detenuti e qualche docente, dove ha parlato dei paletti imposti dalle varie reti per cui ha lavorato (pubbliche e private), sottolineando il fatto che, da piccole o grandi forme di censura, nemmeno il teatro è del tutto immune.

I detenuti hanno chiesto con quali attori famosi ha mantenuto, nel tempo, un rapporto che andasse oltre quello lavorativo, di amicizia per intenderci. Natalino, che pur ha lavorato con artisti del calibro di Silvio Orlando, Paolo Villaggio, etc…, ha spiegato di come spesso la celebrità, la fama (in Italia come altrove) sia sovrastimata a discapito del talento e della bravura e ha tessuto le lodi della bravissima ma non altrettanto conosciuta Elisabetta Mazzullo (e di altri che la memoria non mi aiuta a ricordare), in questa tournée nel palco insieme a lui nei panni di Beatrice Rasponi.


Sebbene Natalino Balasso non sia rimasto “confinato” in alcune sue vecchie maschere comiche, ha voluto, nel finale dell’incontro far sorridere i detenuti con una classica barzelletta, raccontata però alla sua maniera.

E così anche questo incontro è volto velocemente al termine e ha fatto scoprire, ai detenuti (e non) presenti, una persona complessa, intelligente e di una simpatia contagiosa che magari attraverso lo schermo di un televisore avrebbero relegato solo nel ruolo (pur divertente) del professore o dell’attore di nicchia. Natalino Balasso è molto, molto di più. E oggi, concedendosi con tutto il suo entusiasmo e la sua partecipazione a un pubblico particolare, lo ha dimostrato sul campo!

Grazie di cuore.

Claudio Marini

dal sito web di SienaNews

martedì 14 gennaio 2020

Santo Spirito, carcere e cultura


Di solito si parla di carcere solo quando c’è qualche notizia negativa, ma oggi vorrei raccontare qualcosa di positivo.
Sono detenuto in questo Istituto da quasi diciannove mesi e lavorando in biblioteca, ho trovato riposti negli scaffali diversi libri che testimoniano la vita nelle varie carceri italiane e, con essi, le problematiche e le attività culturali e scolastiche che vi sono all'interno. Santo Spirito è una “piccola” eccellenza.
Il carcere è posto nel cuore della città, la struttura è quella di un convento del XVII secolo riadattato ad Istituto di pena. Gli spazi sono quelli che sono e ogni metro è sfruttato al meglio per le varie attività.
La Direzione, la Sicurezza e l’Area Trattamentale lavorano all'unisono per proporre agli ospiti dell’istituto un ampio ventaglio di attività culturali, didattiche e sociali. In primis la scuola: ci sono corsi di alfabetizzazione, scuola media e superiore con due tipi di indirizzo. E ancora, l’Istituto propone corsi di ogni genere, ed ognuno di noi può scegliere secondo le proprie inclinazioni. Dal teatro diretto da Altero Borghi, al corso di pittura, chitarra, la clown terapia e, non ultimo il corso di scrittura collettiva diretto da Cecilia Marzotti. Possiamo, inoltre, accedere ad una biblioteca con circa tremila volumi in continuo aggiornamento grazie anche all'opera costane di Alessio Duranti della Biblioteca Comunale di Siena. Non mancano le visite in carcere di autorità, scrittori, attori, artisti di strada, alunni delle scuole superiori. Dal mese di ottobre ad oggi è venuto a trovarci più volte il Vescovo di Siena Augusto Paolo, facendo sentire anche la vicinanza della diocesi senese ai detenuti, anche attraverso il nuovo cappellano del carcere Don Giovanni Tondo.
Sono evidenti a tutti gli sforzi continui della Direzione nel coinvolgere gli ospiti in tutte le attività culturali possibili, così come l’ascolto delle aspirazioni e delle problematiche di ogni detenuto, che si trasforma in un rapporto diretto e quotidiano con l’Istituzione Penitenziaria. Cultura, dibattito, aggregazione, inclusione, sono alla base dei rapporti civili tra le persone e certamente il principio di quel reinserimento nella società che l’Istituto pone in essere. La speranza è, una volta tornati liberi, di non dover lottare contro il pregiudizio nei confronti di chi ha sbagliato, scoglio insormontabile alla realizzazione delle proprie aspirazioni. Ma questa è un’altra storia…
Le cose positive forse, non fanno notizia, ma ogni tanto bisognerebbe scriverle…fanno bene non solo a “noi” ma a tutti.

A.T.

mercoledì 1 gennaio 2020

Non è ammessa la pena di morte (dal blog di Alessio Duranti)

Si chiude così il 2019 nella Casa Circondariale di Siena.
È stato un anno ricco di attività per la Biblioteca, per la Scuola, per i volontari e per i detenuti.
Abbiamo fatto laboratorio, presentazioni di libri e incontri con gli autori.
Abbiamo studiato, abbiamo sistemato la biblioteca con lo scarto e con l’ingresso di nuovi libri.
Abbiamo provato a mischiarci alla città
Il 19 il coro dell’Auser è passato a fare gli auguri … un bel momento per ricordare l’art. 27 della nostra Costituzione


Ci siamo saluti  con il Va, pensiero e intonando o stonando su “che sappia farci reagire alla sofferenza” ci siamo fatti gli auguri

dal blog di Alessio Duranti

Presentazione presso la Libreria Mondadori di Siena del libro 17 Storie per 17 Contrade

 

Venerdì 3 Gennaio 2020 - Ore 17.00

Presentazione presso la Libreria Mondadori di Siena del libro

17 Storie per 17 Contrade