Ha raccontato i sacrifici che hanno dovuto sostenere i genitori e i fratelli per potergli permettere la scuola di recitazione a Roma e delle prime esibizioni in pièce discutibili. Insomma: ha fatto un bel po’ di gavetta anche lui! Rispondendo alle domande di alcuni detenuti ha poi raccontato la sua fortunata esperienza lavorativa con il regista Marco Tullio Giordana e in particolare del film che lo ha visto debuttare sul grande schermo, I cento passi. Ha spiegato ai detenuti stranieri presenti questa mattina la storia e la battaglia di denuncia di Peppino Impastato e la difficoltà di rendere al meglio quello che a tutti gli effetti è un eroe dei nostri giorni. Ha raccontato, parlato e sorriso con gli ospiti di Santo Spirito che, nel silenzio più assoluto, sembravano non volersi perdere nemmeno una parola, un consiglio, un aneddoto di quell’uomo che molti vedevano oggi per la prima volta. Per la metà dei presenti non era uno dei più grandi attori del panorama italiano.
Per la metà dei presenti era una persona, visibilmente commossa e felice di essere lì, che era venuta a condividere con loro la sua esperienza del teatro vissuta da professionista, invidiando a tratti l’esperienza teatrale dei detenuti, in qualche modo più primitiva, istintiva, semplice e vera. Oltre che un grande uomo, Luigi Lo Cascio è un grande attore legato alla sua terra e prima della fine dell’incontro ha voluto interpretare per i detenuti una poesia di Quasimodo scritta all’indomani del terribile terremoto di Messina di inizio 900, Al padre. E’ finito così, tra la commozione di alcuni detenuti e l’applauso di tutti, di sentito ringraziamento per un’altra giornata da ricordare.
C. Marini