PROGETTUALITA’ OLTRE IL COVID
Il
Carcere di Santo Spirito, parte integrante del tessuto sociale senese, pur con
le limitazioni imposte da Corana Virus, prosegue nelle attività socio
culturali, come il corso di scrittura collettiva “Una chiacchierata con…”
supervisionato da Cecilia Marzotti.
Nel
corso degli incontri programmati, soltanto sabato 31 ottobre avevamo chiesto
che venisse a sostenere e condividere le nostre progettualità il garante dei
Detenuti del Comune di Siena avv. Cecilia Collini che ha risposto
immediatamente al nostro invito, partecipando all’incontro di sabato scorso.
Tanti i temi toccati, ma soprattutto la problematica di chi, per mancanza di
casa o lavoro non può usufruire delle misure alternative alla detenzione, anche
per quella carenza cronica di welfare penale che affligge il nostro sistema.
L’emergenza Covid ha fatto sì che qualche cosa
si sia mosso, alcuni stanziamenti di fondi destinati alle fasce deboli sono
arrivati, e il Comune di Siena tramite l’avv. Collini ha messo a disposizione
due posti abitativi per detenuti che possono usufruire della Legge 199/2010 a
partire dal 23 p.v., così come la Cooperativa “Il Santo” a Monteriggioni ha
dato la disponibilità ad accogliere alcuni detenuti che possono scontare il residuo
pena nelle stesse modalità.
Il
punto cruciale rimane però irrisolto, poiché non esiste una struttura in grado
di accogliere coloro che potrebbero beneficiare di tutte le misure alternative,
quale l’affidamento ai servizi sociali. Nell’intento di dar soluzione al
problema abbiamo chiesto alla Garante di essere nostro tramite per invitare al
corso di scrittura collettiva l’Assessore alle Politiche Sociali dott.ssa
Apolloni, nella speranza che venga a trovarci non appena possibile.
Un
ringraziamento particolare vogliamo rivolgerlo all’avv. Collini non solo per il
ruolo istituzionale svolto nel venire prontamente in carcere, ma per quel senso
di vicinanza e disponibilità dimostratoci durante l’incontro. Il nostro
progetto continua, grazie sia a Cecilia Marzotti, ma anche alla sensibilità
della Direzione dell’Istituto, volta sempre a favorire l’apertura verso il
mondo esterno e le attività culturali, parte integrante e consolidata di una
visione volta al reinserimento sociale di chi è recluso, in un periodo nel
quale chiudere ogni attività esterna sarebbe molto più facile.
Grazie