giovedì 12 novembre 2020


PROGETTUALITA’ OLTRE IL COVID 


Il Carcere di Santo Spirito, parte integrante del tessuto sociale senese, pur con le limitazioni imposte da Corana Virus, prosegue nelle attività socio culturali, come il corso di scrittura collettiva “Una chiacchierata con…” supervisionato da Cecilia Marzotti.

Nel corso degli incontri programmati, soltanto sabato 31 ottobre avevamo chiesto che venisse a sostenere e condividere le nostre progettualità il garante dei Detenuti del Comune di Siena avv. Cecilia Collini che ha risposto immediatamente al nostro invito, partecipando all’incontro di sabato scorso. Tanti i temi toccati, ma soprattutto la problematica di chi, per mancanza di casa o lavoro non può usufruire delle misure alternative alla detenzione, anche per quella carenza cronica di welfare penale che affligge il nostro sistema.

 L’emergenza Covid ha fatto sì che qualche cosa si sia mosso, alcuni stanziamenti di fondi destinati alle fasce deboli sono arrivati, e il Comune di Siena tramite l’avv. Collini ha messo a disposizione due posti abitativi per detenuti che possono usufruire della Legge 199/2010 a partire dal 23 p.v., così come la Cooperativa “Il Santo” a Monteriggioni ha dato la disponibilità ad accogliere alcuni detenuti che possono scontare il residuo pena nelle stesse modalità.

Il punto cruciale rimane però irrisolto, poiché non esiste una struttura in grado di accogliere coloro che potrebbero beneficiare di tutte le misure alternative, quale l’affidamento ai servizi sociali. Nell’intento di dar soluzione al problema abbiamo chiesto alla Garante di essere nostro tramite per invitare al corso di scrittura collettiva l’Assessore alle Politiche Sociali dott.ssa Apolloni, nella speranza che venga a trovarci non appena possibile.

Un ringraziamento particolare vogliamo rivolgerlo all’avv. Collini non solo per il ruolo istituzionale svolto nel venire prontamente in carcere, ma per quel senso di vicinanza e disponibilità dimostratoci durante l’incontro. Il nostro progetto continua, grazie sia a Cecilia Marzotti, ma anche alla sensibilità della Direzione dell’Istituto, volta sempre a favorire l’apertura verso il mondo esterno e le attività culturali, parte integrante e consolidata di una visione volta al reinserimento sociale di chi è recluso, in un periodo nel quale chiudere ogni attività esterna sarebbe molto più facile.

Grazie

                                                                                                        A.T. e F.G.