“Ho deciso di fare questa cosa e più passava il tempo più mi sembrava di aver trovato una nuova passione”, ed ancora “ho trovato una nuova strada ed ho ritrovato me stesso, un traguardo che credevo di non poter mai più raggiungere”.
Dicono questo i detenuti, qualcuno ha la
voce spezzata dalle lacrime, della casa circondariale di Santo Spirito.
Hanno infatti appena ottenuto le certificazioni per aver superato gli esami del
progetto Inside, che è partito nel luglio del 2020, con l’iter
burocratico, e si è definitivamente concluso oggi.
I partecipanti al corso hanno ottenuto il
riconoscimento di competenza per la manutenzione di impianti termoidraulici e
la realizzazione di lavori edili. Ovviamente però c’è molto di più oltre ad un
semplice foglio di carta: c’è la possibilità di avere una seconda opportunità
dalla vita, stavolta con gli strumenti migliori per reinserirsi nella
società dopo il periodo in carcere.
Per l’occasione erano presenti l’istituto
Caselli (partner del progetto), gli enti sostenitori del progetto (Comune,
Università Auser, Misericordia), il Prap, la ditta Simone Martini di Siena,
l’azienda che ha fornito i materiali per il corso con sede a Chiusi e i
rappresentanti della Regione. Hanno aperto l’iniziativa i saluti del direttore
del carcere Annarita Gentile e di Pierpaolo D’Andria, provveditore per gli istituti
penitenziari di Toscana e Umbria. La prima parla di un’obiettivo, quello di
dare un’attestato ‘spendibile’ nel mondo del lavoro, “ottenuto grazie al
contributo di tutti”, mentre il secondo invece afferma che “Inside” è “un
valore aggiunto nei percorsi di formazione dentro alle case circondariali”.
Il corso, dicevamo, si è finanziato, con
le risorse del bando POR FSE Toscana 2014-2020 e Toscana Formazione ha
presentato il progetto. “Questa è stata un’esperienza pratica, fatta di
fatica e sudore”, così Simone Tiezzi, che è stato il responsabile del percorso
formativo. “Alcuni ragazzi hanno potuto svolgere alla Simone Martini lo stage
formativo, altri invece hanno portato avanti lo stage di 80 ore facendo alcuni
lavori dentro a Santo Spirito”. Tra questi lavori c’è anche il rifacimento del
teatro del carcere la cui sala è stata messa a nuovo dai corsisti. “Crediamo
che le aziende non possano sfuggire alla responsabilità sociale verso il loro
territorio e per questo non potevamo non partecipare”, ha detto Claudio
Machetti, presente in rappresentanza della Simone Martini.
Il rilascio delle certificazioni è stato
infine un vero e proprio regalo per Giuseppina Ballistreri, funzionario
giuridico pedagogico, che ha creduto nell’iniziativa fin da subito, vedendone il
lieto fine proprio nel suo ultimo giorno di lavoro dentro la casa circondariale
di Siena, “ma spero che questa non sia una conclusione – ha precisato -. Come
educatrice ho sempre avuto una grossa frustrazione: quella di dover vedere i
detenuti senza possibilità di trovare un lavoro una volta usciti da luoghi come
questo. Stavolta però, seppur per poche persone, c’è davvero la possibilità di
creare qualcosa”.
Katiuscia Vaselli
Marco Crimi
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