EDITORIALE
di Catlin Giolitti
La detenzione, come spesso è stato scritto nelle pagine di questo periodico, può essere vista come un percorso verso una seconda opportunità, una volta ottenuta la libertà, a tal fine si rivela di fontamentale importanza il valore dell’operato dei tanti che si adoperano affinché ciò sia concreto e reale. Concretezza e realtà che possono essere raggiunte se quella separazione, tra la società e chi è detenuto, tra dentro e fuori, diminuisce fino ad annullarsi per far sì che a un “noi e loro” si sostituisca un “siamo”, collettivo e plurale, fondato sulla consapevolezza che la distanza ferisce e la vicinanza crea speranza, futuro, opportunità. Su questo fronte la scuola è senza dubbio in prima linea e da quest’anno con nuove forze in gioco, grazie alla sinergia tra il C.P.I.A 1 Siena, presente a S.Spirito da molti anni con i corsi di Alfabetizzazione e Scuola Media, e l’Istituto Giovanni Caselli, che per la prima volta vi fa il suo ingresso con i corsi di Scuola Superiore. La ferma convinzione di chi scrive, e di tutto il gruppo di insegnanti che lavora quotidianamente nella Casa Circondariale di Siena, sta proprio nel perseguire questo obiettivo con attenzione, partecipazione, sensibilità.