giovedì 26 novembre 2020

MEGLIO TARDI...CHE MAI

    Il destino, o meglio sarebbe scrivere covid, ci mette davvero del suo per rallentare il progetto di un gruppo di detenuti,  che si stanno impegnando per portare avanti una concreta possibilità per quanti una volta giunti a fine pena senza più reati ostativi non hanno una casa né un lavoro. 

    Il progetto fa parte di quello più ampio di scrittura collettiva che aveva dato vita ad un libro "Fuori dal buio" e poi si è orientato ad incontrare varie persone esterne al carcere. l'obiettivo era chiaro: parlare per farsi conoscere e conoscere. Raccontarsi in una chiacchierata con quanti non sanno nulla della vita di una casa di reclusione e soprattutto stimolare gli ospiti a farsi promotori di una concreta alternativa per dare una mano a tutti coloro che dopo aver pagato il proprio debito con la giustizia hanno bisogno di un tetto sulla testa e di una occupazione. 

    L'iniziale entusiasmo dopo due incontri riportati diligentemente su un diario è stato annientato dal primo lockdown . Mesi di isolamento che per i detenuti erano stati durissimi perché non potevano vedere i loro familiari e le soluzioni studiate dal direttore e dalle educatrici avevano solo in piccola parte mitigato le sofferenze e placato la rabbia. 

    Nel finire dell'estate era stato possibile ricominciare con tutte le cautele del caso e rispettando le norme anticovid. Il gruppo (che nel frattempo si era sensibilmente assottigliato) aveva incontrato il Garante dei detenuti, l'avvocato Cecilia Collini, e tramite lo stesso era stato invitato l'assessore del comune di Siena Francesca Apolloni. L'incontro era stato fissato per il 21 novembre, Nuovo stop, visto che la Toscana è stata inserita nelle regioni rosse. Un destino davvero ingrato che continua a rallentare il progetto. 

Bisogna andare avanti e grazie al direttore e alle educatrici è stato deciso di sfruttare la tecnologia. Non sarà la stessa cosa perché questo lavoro ha bisogno di essere studiato e condiviso interagendo personalmente. La piattaforma online porterà il prossimo 5 dicembre l'assessore Apolloni a parlare con i detenuti. L'idea per una concreta alternativa casa-lavoro, dunque, va avanti. "Non chiediamo un'elemosina - hanno affermato all'unisono i partecipanti - hanno bisogno di qualcosa che li aiuti a non tornare a delinquere". 

Cecilia Marzotti